Canapa industriale

Le mille risorse della Canapa industriale

Una fra le colture più antiche messe in atto dall’Uomo, la canapa (o, appunto, canapa industriale) è una pianta della stessa famiglia della cannabis (anche chiamata marijuana), ma si distingue da quest’ultima in moltissimi modi a livello genetico.

Innanzitutto, diversamente dalla cannabis, la canapa è praticamente priva di THC, la sostanza che induce il cosiddetto “effetto sballo”. Ne contiene una percentuale che va dallo 0,2 allo 0,6, mentre la cannabis può arrivare ad avere livelli di THC fino al 25-30%. e oltre.

Utilizzo della Canapa industriale

Al di là delle differenze genetiche, la distinzione principale fra canapa industriale e cannabis sta nell’utilizzo. Mentre la seconda è coltivata esclusivamente a scopo ricreativo, difatti, la canapa industriale trova una miriade di altre applicazioni. A cosa serve, dunque, la canapa industriale? Ecco alcuni dei suoi usi:

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  • Alimentare. I suoi semi sono fra i più ricchi di proprietà nutritive che esistano in natura (proteine 20-25%, tutti e 9 gli amminoacidi essenziali, perfetto equilibrio di omega 3 e omega 6, alte concentrazioni di vitamine, sali minerali, fitosteroli e caroteni). Se ne fanno oli, farine, dolci, gelati e altri alimenti con notevoli proprietà salutistiche.
  • Fibre tessili. Le fibre di canapa vengono ampiamente utilizzate per produrre tessuti da abbigliamento e arredamento, che hanno il vantaggio di essere freschi d’estate e caldi d’inverno. La fibra di canapa ha anche proprietà antifungine ed antibatteriche, e la sua coltivazione è molto meno inquinante di quella del cotone.
  • Cosmesi. Le virtù antiossidanti, antietà, idratanti, lenitive e adatte al trattamento di dermatiti varie e acne, fanno dell’olio di semi di canapa uno degli ingredienti più utilizzati nell’industria cosmetica.
  • Produzione di carta. Questo utilizzo della canapa industriale risale a circa 2000 anni fa. Oggigiorno soltanto il 5% della produzione di carta deriva dalla lavorazione della canapa, e ciò è un peccato perché, anche in questo caso, il suo uso risulterebbe molto meno nocivo per l’ambiente rispetto a quello del legno di altri alberi. Ha, infatti, ridottissime percentuali di lignina, altissimi livelli di cellulosa e la sua fibra è naturalmente bianca (non richiede trattamenti chimici sbiancanti).
  • Bio-edilizia. Può essere impiegata per realizzare materiali costruttivi ecosostenibili da usare per murature portanti, divisorie e pavimentazioni. I bio-mattoni di calce e canapa hanno ottime proprietà isolanti e di regolazione dell’umidità.
  • Bio-carburante. Dalla canapa industriale si ricava un combustibile alternativo al petrolio a bassissimo impatto ambientale.

Canapa industriale, è legale?

Questi sono solo alcuni esempi di applicazioni della canapa, che è, quindi, una risorsa estremamente versatile. Ma la sua coltivazione è consentita dalla legge? Secondo la legge 242 del 216, è legale coltivare la canapa industriale purché si seguano le linee guida del Ministero per le Politiche Agricole. Nello specifico, per avviare la coltura il tasso di THC contenuto nelle piante non deve superare lo 0,6%, e si devono utilizzare soltanto semi certificati dall’Unione Europea.

Coltivazione della canapa

La coltivazione della canapa industriale può essere fatta sia indoor che outdoor. La modalità indoor è una soluzione a portata di mano per chi dispone di spazi ridotti, e può essere fatta partendo dal seme oppure da una talea. Nel primo caso, si sceglieranno i semi adatti – all’interno di quelli consentiti – a seconda del tipo di uso che si desidera fare della pianta, o del tipo di produzione che si vuole intraprendere.

Ogni specie ha, infatti, caratteristiche e prerogative proprie; alcune sono più adatte alla produzione di tessuti, altre per ottenere oli da utilizzare in campo alimentare. Altre ancora, si prestano a produrre infiorescenze con basso tenore di TCH e alte percentuali di CBD (il principio attivo che apporta all’organismo i benefici per la salute per i quali la cannabis light sta diventando sempre più richiesta).

Occorre tener conto di tutto ciò per selezionare le specie più idonee all’uso previsto.

Il procedimento da talea, invece, prevede di “clonare” una pianta madre per ottenere una pianta geneticamente uguale a quella di partenza. È una prassi più laboriosa ma indicata per chi intende produrre infiorescenze di cannabis light ed estrarre olio di CBD.

La coltivazione della canapa industriale indoor è la soluzione più semplice per chi è alle prime armi; si può iniziare con uno o due vasi per prendere dimestichezza, scegliendo fra i semi autofiorenti (autorizzati) facilmente reperibili in commercio. Questi possono essere piantati in tutto l’arco dell’anno e consentono una crescita rapida della pianta anche in assenza delle “canoniche” 18 ore di luce al dì.

Se stai pensando di coltivare le tue piantine di canapa industriale per uso personale e non hai esperienza, quindi, la modalità più adatta è quella della coltivazione indoor.

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Articolo scritto da Cecilia Pinchera

Cecilia Pinchera

Biologa molecolare, laureata in Scienze Biologiche e successivamente in Genetica e Biologia Molecolare. Durante la laurea magistrale ha svolto attività di ricerca nel campo della neurofisiopatologia, occupandosi, in particolare, della SLA e dei suoi meccanismi neurodegenerativi e fisiopatologici. Dal 2022 collabora con Eusphera, un'azienda nutraceutica pioniera nella lavorazione e produzione di cannabidiolo e altri fitocannabinoidi con attività non psicotropa in Europa.

Si ricorda che allo stato il CBD è una sostanza farmacologicamente attiva (“API”) non psicotropa presente, peraltro, nel medicinale “Epidiolex” autorizzato dalla EMA (che consiste in un olio con CBD al 10% estratto da infiorescenze di cannabis sativa L.).  Le composizioni contenenti ad uso orale CBD possono inoltre essere allestiti in farmacie mediante preparazioni galeniche secondo le procedure previste dalla monografia presente nella farmacopea tedesca e secondo i dettami dell’art. 5 della L. n. 94/1998 (cd. “Legge Di Bella”).

Ai sensi del D.M. Min. Salute del 7.08.2023 le composizioni per somministrazione ad uso orale di CBD ottenuto da estratti di cannabis sono inseriti nella tabella dei medicinali, sezione B, di cui al DPR 309/1990. Al contempo, al pari di altre sostanza farmacologicamente attive (glicerina, bromelina, acido azelaico ecc.), il Cannabidiolo può anche essere impiegato come ingrediente nella formulazione di prodotti cosmetici, dal momento che, pur avendo effetti sul corpo, questi non incidono in maniera significativa nei processi biochimici umani. Il Cannabidiolo, infatti, è ammesso dal Reg. (CE) n. 1223/2009 come ingrediente cosmetico sia di produzione sintetica che di origine naturale purchè estratto da parti non vietate della pianta di cannabis sativa L. dalla Single Convention on Narcotic Drugs.

Tutti i prodotti commercializzati da Eusphera e presenti in questo sito sono integratori alimentari conformi alla normativa vigente o prodotti cosmetici ad uso topico esterno nei quali sono stati impiegati ingredienti conformi alla vigente normativa in materia cosmetica. Tali prodotti NON sono medicinali

1 commento su “Le mille risorse della Canapa industriale”

  1. La canapa industriale possiede una altissima capacità di crescita, ciò vuol dire che è in grado di assorbire dall’aria una enorme quantità di CO2, quindi dal punto di vista sia della transizione ecologica ( antiinquinamento atmosferico) che da quello salutare ( respirazione) è da ritenere il miglior toccasana, che andrebbe sempre evidenziato. Dovrebbe rappresentare la prima destinazione dei fondi del PNRR.

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