I recettori CB1

I Recettori CB1

I RECETTORI CB1: COME FUNZIONANO E A CHE COSA SERVONO

Per approfondire la conoscenza del CBD, dei benefici che può avere sull’organismo e delle problematiche specifiche che può aiutarci a risolvere, riteniamo sia utile includere in questo blog anche una breve esposizione sul cannabinoid receptor CB1. Si tratta di molecole presenti nel nostro corpo che fanno parte, insieme ai recettori CB2, del sistema endocannabinoide.

I recettori CB1 sono composti da una catena di polipeptidi composta da sette segmenti transmembrana che penetrano il doppio strato lipido della membrana cellulare. Tuttavia, forniremo maggiori dettagli in seguito.

DOVE SI TROVANO I RECETTORI CB1

I recettori CB1, noti anche come recettori cannabinoidi di tipo 1, sono ottenuti dal gene CNR1 e rappresentano uno dei due tipi principali di recettori cannabinoidi presenti nel corpo umano. Si trovano principalmente nel cervello e nel sistema nervoso centrale, il che spiega in gran parte l’effetto che i cannabinoidi, come il THC, hanno sulle funzioni cognitive e sul comportamento. Tuttavia, non si trovano solo lì.
Sono anche presenti in diversi altri organi e tessuti del corpo, inclusi gli occhi, il fegato, la milza, il cuore e le parti dell’apparato riproduttivo. Possono anche essere trovati nel tratto gastrointestinale e nel sistema immunitario.

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I recettori CB1 agiscono come mediatori per la modulazione della liberazione di diversi neurotrasmettitori nel cervello.
La loro presenza in molte parti diverse del corpo spiega perché l’uso di cannabinoidi può avere un’ampia gamma di effetti a seconda di dove nel corpo i recettori CB1 vengono stimolati. Per esempio, la loro attivazione sulle cellule del fegato potrebbe influenzare il metabolismo del glucosio, mentre la loro attivazione nel cervello potrebbe avere un effetto sull’umore, sull’apprendimento e sulla memoria.
In sintesi, i recettori CB1 si trovano in numerose parti del nostro corpo e proprio per questo gli effetti dei cannabinoidi possono essere tanto vari e complessi. Capire esattamente come funzionano questi recettori, come il recettore dei cannabinoidi CB1, e dove si trovano è essenziale per comprendere appieno l’impatto che i cannabinoidi possono avere sulla nostra salute e benessere.

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COME INTERVENGONO SUL CORPO UMANO I RECETTORI CB1

I recettori CB1, o recettori cannabinoidi di tipo 1, sono una tipologia di recettori del sistema endocannabinoide presenti nel corpo umano e negli animali. Questi recettori sono ubicati principalmente nel sistema nervoso centrale, ovvero nel cervello e nel midollo spinale, ma ne sono presenti anche in varie parti del corpo.

Nel cervello, i recettori CB1 si trovano nelle sinapsi pre-sinaptiche, e quando attivati, possono avere un ruolo nella regolazione di molte funzioni cerebrali, come ad esempio l’umore, l’appetito (come indicato sulla pubblicazione nel International Journal of Obesity), la memoria e il dolore. È importante ricordare che l’attivazione di questi recettori è ben diversa da quella prodotta dagli stupefacenti, in quanto quest’ultimi attivano i recettori in modo non selettivo, provocando effetti collaterali spesso gravi.
Nel resto del corpo, i recettori CB1 contribuiscono a regolare varie funzioni. Per esempio, nel fegato essi regolano la produzione di glucosio e il metabolismo dei grassi, mentre nel tratto gastrointestinale sono coinvolti nella regolazione del movimento e del dolore intestinali, e nelle cellule grasse aiutano a regolare la ritenzione di grasso e il metabolismo energetico.
Inoltre, la distribuzione dei recettori CB1 nel corpo umano ne fa un possibile bersaglio per la terapia di molte condizioni mediche, compresa la riduzione del dolore e dell’infiammazione, l’obesità, e alcuni disturbi neuropsichiatrici.

RAPPORTO TRA CB1 E PROTEINA G

I recettori CB1 sono “i principali bersagli” delle molecole di THC (tetraidrocannabinolo), il componente psicoattivo della cannabis.
La proteina G, invece, è una famiglia di proteine che agiscono come intermediari nel trasferimento dei segnali da una varietà di stimoli esterni dall’esterno delle cellule all’interno delle cellule stesse.

Queste proteine svolgono un ruolo essenziale nella trasduzione del segnale, un processo che consente alle cellule di rispondere a diversi stimoli esterni.
Ma quale è il rapporto tra i recettori CB1 e la proteina G? Quando una molecola di THC si lega a un recettore CB1, ciò provoca una serie di reazioni a catena all’interno della cellula. Questo processo inizia con l’attivazione della proteina G, che a sua volta promuove una serie di reazioni che alla fine porta a una risposta della cellula. In altri termini, la proteina G agisce come un intermediario tra il recettore CB1 e la risposta della cellula, trasmettendo il segnale dal recettore al resto della cellula.

È importante notare che questo processo non è limitato solo ai THC. Molti altri cannabinoidi, così come altri tipi di sostanze, possono legarsi ai recettori CB1 e attivare la proteina G. Inoltre, variazioni nella struttura o nella funzione sia dei recettori CB1 che della proteina G possono avere effetti significativi su come vengono trasmessi i segnali all’interno delle cellule, con potenziali implicazioni per una serie di condizioni mediche, tra cui disturbi dell’umore, patologie del sonno e disturbi dell’appetito. Comprensibilmente, questo rende i recettori CB1 e la proteina G bersagli interessanti per la ricerca farmacologica.

COME INTERAGISCE IL CBD CON IL SISTEMA ENDOCANNABINOIDE?

Il CBD, o cannabidiolo, è uno dei cannabinioidi presenti nelle piante di cannabis. È molto importante dal punto di vista medico, poiché interagisce con il sistema endocannabinoide (SEC) del nostro organismo. Il SEC è composto da recettori presenti in varie parti del corpo, tra cui il cervello, il sistema immunitario, gli organi interni e il sistema nervoso periferico. Questi recettori, chiamati CB1 e CB2, regolano molteplici funzioni corporali, compresi il dolore, l’umore, l’appetito e il sonno.

Il CBD non si lega direttamente a questi recettori, come fa invece il THC (il principale cannabinoide psicoattivo della cannabis), ma li influenzano indirettamente attraverso vari meccanismi. In particolare, la stimolazione dei recettori CB1 può influenzare in modo significativo l’azione del CBD. potrebbe potenziare la capacità del corpo di produrre i suoi cannabinioidi endogeni, conosciuti come endocannabinoidi. Inoltre, il CBD può impedire la degradazione degli endocannabinoidi, aumentando così la loro presenza e potenziando l’efficacia del SEC. È stato inoltre osservato che il CBD può influenzare altri recettori presenti nel corpo, come quelli per la serotonina e il capsaicina. L’interazione del CBD con il SEC e con questi altri recettori sembra contribuire a una serie di effetti terapeutici, tra cui l’attenuazione del dolore, del disagio, dell’ansia e dell’insonnia. Nonostante siano necessarie ulteriori ricerche per comprendere a fondo l’interazione del CBD con il SEC, gli studi svolti finora hanno mostrato risultati promettenti.

L’IMPORTANZA DEI RECETTORI CB1

Le sostanze presenti nella cannabis medica, tra cui il CBD, producono determinati effetti positivi proprio perché vengono “intercettate” da appositi recettori – appunto, i CB1 e i CB2. In questo modo, il “messaggio” contenuto in queste sostanze viene “spedito” in determinate aree dell’organismo, andando a svolgere diverse funzioni importanti.

Entrando nello specifico, la funzione dei recettori CB1 è principalmente quella di ricevere e rendere effettive alcune proprietà delle sostanze presenti nella canapa, e cioè, ad esempio:

  • L’azione antiemetica (prevenire e ridurre il malessere del vomito o la sensazione di nausea);
  • Antiossidante (prevenire l’ossidazione e, quindi, l’invecchiamento cellulare, oltre a diverse patologie anche gravi, come chiariamo qui;
  • Ipotensiva (abbassare la pressione arteriosa);
  • Antinfiammatoria;
  • Antidolorifica;
  • Ciò è utile per contrastare gli spasmi e l’ipermotilità dell’apparato digerente; inoltre i recettori CB1 e aiutano a rendere effettiva la proprietà antispasmodica del CBD rendendo, in molti casi, meno doloroso il ciclo mestruale
  • Stimolante dell’appetito;
  • Broncodilatatrice;
  • Regolatrice dei cicli del sonno e della produzione di alcuni neurotrasmettitori che influiscono sull’umore, tra cui la serotonina, la dopamina e il glutammato;
  • Il recettore CB1 è in grado di attuare questa funzione dei cannabinoidi, che risulta utile in casi particolari, ossia quando il sistema immunitario tende ad aggredire, ritenendoli estranei, gli organi e i tessuti del corpo stesso – come nel caso delle malattie autoimmuni – oppure, dopo un trapianto,quando comincia a rigettare i “nuovi” tessuti. In queste determinate condizioni, l’azione immunosoppressiva esercitata dalla cannabis aiuta a ripristinare le normali condizioni di salute.

PRODOTTI A BASE DI CBD PER LA SALUTE E IL BENESSERE

Per tutti i motivi che abbiamo sottolineato, in conclusione, i prodotti a base di CBD possono rappresentare un valido aiuto per ripristinare il benessere dell’organismo.

Se hai uno specifico disturbo o problema e ti stai interessando a come la cannabis medica può aiutarti a risolverlo, contattaci senza esitazione e ti daremo tutte le indicazioni sui prodotti più indicati con cui intervenire.

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Articolo scritto da Cecilia Pinchera

Cecilia Pinchera

Biologa molecolare, laureata in Scienze Biologiche e successivamente in Genetica e Biologia Molecolare. Durante la laurea magistrale ha svolto attività di ricerca nel campo della neurofisiopatologia, occupandosi, in particolare, della SLA e dei suoi meccanismi neurodegenerativi e fisiopatologici. Dal 2022 collabora con Eusphera, un'azienda nutraceutica pioniera nella lavorazione e produzione di cannabidiolo e altri fitocannabinoidi con attività non psicotropa in Europa.

Si ricorda che allo stato il CBD è una sostanza farmacologicamente attiva (“API”) non psicotropa presente, peraltro, nel medicinale “Epidiolex” autorizzato dalla EMA (che consiste in un olio con CBD al 10% estratto da infiorescenze di cannabis sativa L.).  Le composizioni contenenti ad uso orale CBD possono inoltre essere allestiti in farmacie mediante preparazioni galeniche secondo le procedure previste dalla monografia presente nella farmacopea tedesca e secondo i dettami dell’art. 5 della L. n. 94/1998 (cd. “Legge Di Bella”).

Ai sensi del D.M. Min. Salute del 7.08.2023 le composizioni per somministrazione ad uso orale di CBD ottenuto da estratti di cannabis sono inseriti nella tabella dei medicinali, sezione B, di cui al DPR 309/1990. Al contempo, al pari di altre sostanza farmacologicamente attive (glicerina, bromelina, acido azelaico ecc.), il Cannabidiolo può anche essere impiegato come ingrediente nella formulazione di prodotti cosmetici, dal momento che, pur avendo effetti sul corpo, questi non incidono in maniera significativa nei processi biochimici umani. Il Cannabidiolo, infatti, è ammesso dal Reg. (CE) n. 1223/2009 come ingrediente cosmetico sia di produzione sintetica che di origine naturale purchè estratto da parti non vietate della pianta di cannabis sativa L. dalla Single Convention on Narcotic Drugs.

Tutti i prodotti commercializzati da Eusphera e presenti in questo sito sono integratori alimentari conformi alla normativa vigente o prodotti cosmetici ad uso topico esterno nei quali sono stati impiegati ingredienti conformi alla vigente normativa in materia cosmetica. Tali prodotti NON sono medicinali

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