Il sistema endocannabinoide

Il sistema endocannabinoide

Cannabidiolo (CBD) e sistema endocannabinoide

Se sei arrivata/o fin qui, con ogni probabilità è perché stai cercando informazioni sul CBD e i suoi effetti benefici per la salute. Per capire tutto ciò, è fondamentale comprendere come il CBD e gli altri fitocannabinoidi (tra cui il THC) funzionano ed interagiscono con il nostro organismo.

CBD e il THC sono i due più noti tra gli oltre 100 cannabinoidi presenti nella pianta della Cannabis sativa (o pianta di Marijuana). È noto che la Cannabis, in particolare la Cannabis medica e la Cannabis light, esercitano molteplici effetti positivi sulla salute: ansiolitici, analgesici e antidolorifici, antinfiammatori, energizzanti, antiossidanti.

Perché? Come è possibile? Gli effetti benefici indotti dai fitocannabinoidi, in particolare il CBD, sono dovuti all’interazione di queste molecole vegetali con uno dei sistemi di neurotrasmissione più importanti nella regolazione delle funzioni del nostro organismo: Il Sistema Endocannabinoide. Ora, la domanda è: cos’è il Sistema Endocannabinoide, come agisce, quali sono le sue funzioni?

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Il Sistema Endocannabinoide è uno dei più importanti sistemi biologici di comunicazione e regolazione del nostro organismo.

Il sistema endocannabinoide: Un po’ di storia…

La scoperta del Sistema Endocannabinoide è molto recente e deriva dall’interesse del mondo medico e scientifico per gli effetti e le proprietà terapeutiche della Cannabis sativa, pianta nota anche con il nome di Canapa indiana, Marijuana o Ganja o “erba”.

La Cannabis è stata utilizzata dall’uomo per millenni e, sebbene le prime testimonianze ne facciano risalire l’uso già a partire dal 4.000 a.C., è solo nella seconda metà del XX secolo che si comincia a far luce sui suoi principi attivi.

Nel 1964 i ricercatori israeliani Gaoni and Mechoulam riuscirono ad isolare e sintetizzare il delta-9-tetraidroacannabinolo (Δ9-THC o, più comunemente, THC), il più potente tra i numerosi principi attivi presenti nella Cannabis. Tra la fine degli anni ‘80 e i primi anni ’90, si capì che i cannabinoidi, compreso il Δ9-THC, agiscono legandosi a specifiche proteine espresse a livello delle membrane cellulari: i recettori per i cannabinoidi di tipo 1 (CB1) e di tipo 2 (CB2).

Ma perché le nostre cellule esprimono recettori per i cannabinoidi? La risposta è arrivata alla fine degli anni ’90 grazie alla scoperta di alcuni ricercatori che hanno dimostrato l’esistenza di cannabinoidi prodotti dal nostro organismo: gli endocannabinoidi o cannabinoidi endogeni. Nel 1992 fu isolato il primo endocannabinoide: l’N-arachidonil-etanolamina (AEA), meglio nota con il nome di anandamide (dal sanscrito ananda, serenità interiore). Tre anni più tardi, nel 1995, Mechoulam e i suoi collaboratori identificarono un secondo cannabinoide endogeno, il 2-arachidonoilglicerolo (2-AG). Entrambi gli endocannabinoidi interagiscono con i recettori CB1 e CB2, gli stessi con cui interagiscono i cannabinoidi esogeni contenuti nella Cannabis.

Il sistema endocannabinoide: cos’è?

Il sistema endocannabinoide è costituito dall’insieme di: recettori per i cannabinoidi, endocannabinoidi ed enzimi coinvolti nella loro produzione e degradazione.

I recettori per i cannabinoidi si trovano nella membrana di diversi tipi di cellule. Il recettore CB1, oltre ad essere espresso nei tessuti periferici (ad esempio, fegato, muscoli), è considerato oggi il più abbondante recettore espresso nel cervello dei mammiferi. I recettori CB1 sono distribuiti in diverse aree cerebrali (come l’ippocampo, la corteccia, l’amigdala, i nuclei ipotalamici, il cervelletto) che regolano e controllano le nostre capacità di apprendimento, la memoria, le emozioni, il movimento.

I recettori CB2 sono stati inizialmente identificati come recettori periferici del sistema immunitario. Successivamente è stato dimostrato che questi recettori sono espressi anche a livello cerebrale, sia sulle cellule nervose (i neuroni), sia sulle cellule immunitarie del nostro cervello.

Gli endocannabinoidi (tra i quali non solo anandamide e 2-AG, ma anche PEA e OEA) sono molecole che vengono prodotte e rilasciate dal nostro organismo “su richiesta”, in risposta cioè a degli stimoli (ad esempio dolorosi, emotivi, infiammatori) che provengono dall’ambiente esterno. Una volta prodotti e rilasciati, gli endocannabinoidi attivano i recettori CB, per trasmettere dei segnali alle cellule, coordinare una risposta adeguata e riportare l’organismo al suo “equilibrio dinamico”. Poi, una volta eseguita la propria funzione, gli endocannabinoidi vengono distrutti.

Il terzo elemento del Sistema Endocannabinoide è costituito dagli enzimi che sintetizzano e degradano gli endocannabinoidi una volta che questi hanno esercitato il loro compito di “messaggeri”.

Quali sono le sue funzioni del sistema endocannabinoide?

Il sistema endocannabinoide svolge un ruolo cruciale nel modulare le capacità del nostro organismo di autoregolarsi al fine di mantenere il giusto equilibrio o omeostasi. Il termine omeostasi si riferisce alla capacità, comune a tutti gli esseri viventi, di mantenere costante il proprio ambiente interno nonostante le variazioni dell’ambiente esterno. Questo “equilibrio dinamico” è fondamentale perché tutti i nostri processi biologici funzionino a dovere e ci permettano di raggiungere o mantenere uno stato di salute ottimale.

È quando si verificano scompensi o “malfunzionamenti” che il nostro corpo non è più in grado di risolvere, che le malattie hanno maggiore probabilità di presentarsi. Per questo l’omeostasi è una condizione necessaria e imprescindibile per il benessere dell’organismo e la sua sopravvivenza.

Pertanto, è necessario che tutte le parti del nostro corpo (dalla singola cellula agli organi e tessuti) per funzionare bene e svolgere al meglio le loro funzioni siano in grado di comunicare tra loro, in modo che tutto l’organismo, nel suo complesso, sia in totale equilibrio.

In particolare, data la localizzazione dei suoi componenti in tutte le cellule che ci costituiscono, Il Sistema Endocannabinoide contribuisce a regolare moltissimi processi fisiologici. Fondamentale è la funzione di neuroprotezione: quando il nostro sistema nervoso è iperstimolato, gli endocannabinoidi regolano il rilascio di altre molecole segnale (come i neurotrasmettitori o i neuropeptidi) in modo da controllare l’attività delle cellule nervose e prevenirne il danneggiamento. Inoltre, il Sistema Endocannabinoide regola lo sviluppo neurologico, la nostra capacità di apprendere e ricordare grazie alla sua capacità di modificare o creare nuove connessioni tra le cellule nervose.

A questo, si aggiunge la capacità di modulare l’attività del sistema immunitario, l’azione antiinfiammatoria, la regolazione dell’umore, del sonno, dello stimolo della fame, così come la percezione del dolore

Cannabinoidi e sistema endocannabinoide

I composti chimici al 100% naturali presenti nella canapa, tra i quali il CBD, sono in grado di interagire con i recettori CB1 e CB2 proprio come fanno i cannabinoidi endogeni.

Pertanto, comprendere come funziona il sistema endocannabinoide ci aiuta a capire come e perché il CBD e i suoi “simili” abbiano un potenziale terapeutico così elevato.

Ed ecco che possiamo arrivare al “dunque”. Il CBD ha la capacità di interagire positivamente con il nostro Sistema Endocannabinoide. In che modo? Con una funzione “regolatrice” o “moderatrice”. In pratica, il CBD è in grado di regolare, perfezionandoli, i processi già in atto nell’organismo.

Nel momento in cui si verificano “squilibri”, disfunzioni o scompensi, il CBD potrebbe intervenire tempestivamente e contribuire a ripristinare l’equilibrio perduto, sostenendo e rafforzando il principale attore nel recupero di questo equilibrio, ovvero il Sistema Endocannabinoide. Il tutto in maniera naturale e senza il rischio di incorrere in effetti collaterali! Infatti, a differenza del THC, il CBD non ha effetti psicotropi sul cervello.

Ma perché il THC, a differenza del CBD, ha effetti psicotropi? Il THC è in grado di penetrare rapidamente all’interno dell’encefalo senza essere ostacolato dalla barriera emato-encefalica. Quindi, è in grado di attivare direttamente i recettori del tipo CB1 provocando nelle persone che lo assumono effetti “collaterali” quali: stanchezza, aumento dell’appetito (la nota fame chimica), sensazioni di euforia, ansia, alterazioni della vista e dell’olfatto, percezione alterata dello spazio temporale.

Il THC, dunque, deve essere assunto solo ed esclusivamente sotto stretto controllo medico a causa dei suoi tipici effetti psicotropi che possono portare a una modifica del comportamento e delle percezioni.

CBD: perchè è consigliato?

A differenza del THC, il CBD invece è un cannabinoide consigliato e soprattutto sicuro d’assumere. Il motivo principale è dato dal fatto che, nonostante siano entrambi cannabinoidi, CBD e THC interagiscono con il Sistema Endocannabinoide in maniera diversa. Se il THC attiva direttamente i recettori per i cannabinoidi, il CBD potenzia soprattutto l’attività degli endocannabinoidi che il nostro organismo produce da sé, solo quando e dove questi ultimi vengono rilasciati. È per questo motivo che il CBD non ha effetti psicoattivi (non fa “sballare”) ed è una sostanza al 100% legale. Grazie alle sue caratteristiche e proprietà, scientificamente studiate e dimostrate, è un utilissimo rimedio naturale per mantenere o ritrovare il proprio “equilibrio dinamico”.

Oggi, grazie alle moderne tecnologie, è possibile isolare i cannabinoidi a partire dalla Cannabis ed Eusphera Nutraceuticals ha un reparto interno di Ricerca & Sviluppo costantemente impegnato a migliorare la qualità dei propri prodotti con l’obiettivo di offrirti la possibilità di assumere il CBD in modo sicuro, ad esempio attraverso l’olio CBD, senza traccia alcuna di THC.

Grazie alla quotidiana collaborazione con un team di biologi, medici, chimici e farmacisti siamo in grado di fornirti prodotti completamente naturali, organici, Made in Italy, certificati secondo gli standard italiani ed europei e sempre testati in laboratorio.

Per qualsiasi domanda o ulteriore delucidazione, contattaci senza indugio e il nostro team di esperti ti fornirà tutte le informazioni di cui hai bisogno.

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Articolo scritto da Cecilia Pinchera

Cecilia Pinchera

Biologa molecolare, laureata in Scienze Biologiche e successivamente in Genetica e Biologia Molecolare. Durante la laurea magistrale ha svolto attività di ricerca nel campo della neurofisiopatologia, occupandosi, in particolare, della SLA e dei suoi meccanismi neurodegenerativi e fisiopatologici. Dal 2022 collabora con Eusphera, un'azienda nutraceutica pioniera nella lavorazione e produzione di cannabidiolo e altri fitocannabinoidi con attività non psicotropa in Europa.

Si ricorda che allo stato il CBD è una sostanza farmacologicamente attiva (“API”) non psicotropa presente, peraltro, nel medicinale “Epidiolex” autorizzato dalla EMA (che consiste in un olio con CBD al 10% estratto da infiorescenze di cannabis sativa L.).  Le composizioni contenenti ad uso orale CBD possono inoltre essere allestiti in farmacie mediante preparazioni galeniche secondo le procedure previste dalla monografia presente nella farmacopea tedesca e secondo i dettami dell’art. 5 della L. n. 94/1998 (cd. “Legge Di Bella”).

Ai sensi del D.M. Min. Salute del 7.08.2023 le composizioni per somministrazione ad uso orale di CBD ottenuto da estratti di cannabis sono inseriti nella tabella dei medicinali, sezione B, di cui al DPR 309/1990. Al contempo, al pari di altre sostanza farmacologicamente attive (glicerina, bromelina, acido azelaico ecc.), il Cannabidiolo può anche essere impiegato come ingrediente nella formulazione di prodotti cosmetici, dal momento che, pur avendo effetti sul corpo, questi non incidono in maniera significativa nei processi biochimici umani. Il Cannabidiolo, infatti, è ammesso dal Reg. (CE) n. 1223/2009 come ingrediente cosmetico sia di produzione sintetica che di origine naturale purchè estratto da parti non vietate della pianta di cannabis sativa L. dalla Single Convention on Narcotic Drugs.

Tutti i prodotti commercializzati da Eusphera e presenti in questo sito sono integratori alimentari conformi alla normativa vigente o prodotti cosmetici ad uso topico esterno nei quali sono stati impiegati ingredienti conformi alla vigente normativa in materia cosmetica. Tali prodotti NON sono medicinali

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